Il mondo di MDA si è incontrato all’IMDAC
Dal 1 al 3 maggio, in occasione della Cerimonia di Inaugurazione del Marcus New Blood Service Center, Magen David Adom ha organizzato un altro importante evento che ha visto ospiti da tutto il mondo: si tratta del congresso IMDAC, ovvero International Magen David Adom Conference. Qui si sono riuniti tutti i rappresentanti delle associazioni che, come gli Amici di Magen David Adom Italia ETS, sostengono MDA in tutti i continenti. Un convegno che dopo due anni ha potuto finalmente svolgersi dal vivo.
“Abbiamo avuto la possibilità di incontrare professionisti davvero molto esperti, da cui imparare tantissime cose – racconta Sami Sisa, Presidente di Amici di MDA Italia ETS - insieme alla Coordinatrice Nazionale Silvia Voghera abbiamo potuto annotare quello che è stato fatto negli altri paesi con progetti originali, che sicuramente potranno diventare spunto anche per le nostre attività. Allo stesso modo noi abbiamo relazionato su quanto fatto negli ultimi due anni e a colpire sono state soprattutto le iniziative che abbiamo messo in campo durante il periodo più acuto del Covid. Durante le riunioni conviviali abbiamo potuti informare i nostri colleghi su un evento che stiamo preparando per settembre e in cui torneremo a incontrare dal vivo i sostenitori della nostra associazione, ne sono stati tutti entusiasti e hanno promesso la loro collaborazione, il che ci rende molto fiduciosi di avere importanti ospiti dal mondo di MDA per questa serata”.
Il congresso è stata inoltre l’occasione per lanciare un nuovo ambizioso progetto che occuperà Magen David Adom per i prossimi anni: un secondo edificio, gemello del centro ematologico appena inaugurato. Permetterà di ospitare in modo definitivo e sicuro da ogni tipo di attacco tutta l’organizzazione del Magen David Adom che oggi è spezzettata tra Tel Aviv e Gerusalemme.
Infine, la serata del 3 giugno è stata anche un’occasione per celebrare insieme Yom Hazikaron, il giorno che Israele dedica alla commemorazione dei soldati caduti nei conflitti e negli attentati che hanno costellato la sua storia. “E’ stata una cerimonia molto mesta – prosegue Sami Sisa - i caduti sono 24.081 dal giorno dell’Indipendenza e praticamente ogni israeliano ha un amico o un parente da ricordare. Alle 20 della vigilia e alle 11 del mattino successivo suona la sirena e tutta Israele si ferma, poi appena spuntano le tre stelle si vede proprio la capacità di questo paese di reagire al lutto e cominciano i festeggiamenti per Yom Ha-Azmaut il Giorno dell’indipendenza”.
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