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Liberi di festeggiare, dignitosamente

Il 2023/5783 è un anno particolare: ricorre il 75esimo anniversario della nascita di Israele, e siamo nell'anno dell'Hackel, ossia del raduno. Come è noto, prima della distruzione del Tempio, il popolo si radunava ogni sette anni a Gerusalemme, per ascoltare dal Re parole di Torà. Ad oggi, si cerca di stare insieme, di sentirsi uniti, di pensare gli uni agli altri come fratelli.

Siamo anche alla vigilia di Pesach: fervono già i preparativi per la nostra liberazione dall'Egitto esterno e interiore. Questo è forse il tempo migliore per promuovere l'unità ebraica: queste tre circostanze, combinate insieme (75esimo, Hackel e Pesach), si presentano come le più adatte per pensare a tutti i componenti del popolo, specialmente ai più fragili.


E sono tra i più fragili le decine di migliaia di sopravvissuti alla Shoah che vivono in Israele in stato di indigenza, proprio coloro che, dopo l'orrore della guerra, hanno aiutato concretamente, con le loro energie, a costruire lo Stato di Israele. Le cifre si aggirano intorno ai 34 mila dei 161 mila sopravvissuti alla Shoah in Israele.

Non possiamo lasciarli soli e, come afferma Rav Michael Ascoli nel suo recente articolo Briciole di memoria (https://moked.it/blog/2023/02/09/briciole-di-memoria/): “E’ imperativo che in Israele finisca la situazione che vede un terzo dei sopravvissuti ancora in vita sotto la soglia di povertà. Non ha senso commuoversi alle loro lacrime una volta l’anno se nel resto dei giorni stentano a campare. (…) Ed è disperatamente urgente”.


Oggi forse possiamo alleviare questa situazione attraverso gli aiuti umanitari che offre il Magen David Adom a tutte le persone sole o in difficoltà, sostenendo il Fondo del MDA per il benessere dei sopravvissuti della Shoah (MDA Fund for the Welfare of Holocaust survivors).










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