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Circa trenta ragazzi, bravissimi e motivati, alcuni dei quali potrebbero continuare l’attività di soccorritori, trenta allievi della Scuola Ebraica di Milano che in queste settimane stanno imparando una materia che riguarda non solo il loro futuro professionale, ma quello di tutti: come salvare una vita in caso di emergenza. Il progetto è stato creato per l’istituto di via Sally Mayer da Amici di Magen David Adom Italia ETS, insieme all’Associazione medica ebraica (AME) di Milano, avvalendosi della collaborazione di Croce Rossa Italia – Comitato di Milano, e rivolto principalmente ai ragazzi dai 11 ai 18 anni.

Il titolo è, appunto, “Salvare una vita è una cosa da ragazzi” e si concretizza in corsi di primo soccorso appositamente pensati per gli adolescenti in età scolastica, tanto che alle nozioni base si sono aggiunti dei focus speciali: per esempio su come trattare una frattura con gli oggetti che possono trovarsi sottomano, cosa fare in incidenti condizionati da alcool, droghe o l’esatto comportamento di fronte a traumi incorsi a persone che indossano il casco. Due i corsi attivati tenuti da Barbara Brasca, formatrice di CRI Milano, ciascuno di 12 ore ripartite in quattro lezioni di tre ore tutti i mercoledì. Il primo a partire è stato quello per i ragazzi della scuola secondaria di secondo grado, il 6 ottobre, a cui si è aggiunto quello dei ragazzi della scuola secondaria di primo grado (ma aperto anche agli ex allievi dell’Istituto) che si concluderà il 17 novembre. Un periodo che ha finito per coincidere anche con la “Settimana Viva” (11 – 17 ottobre) la settimana dedicata alla sensibilizzazione sulla Rianimazione Cardiopolmonare, dando ancora più valore agli argomenti toccati.


Siamo stati molto colpiti dall’interesse dimostrato dai ragazzi – racconta Silvia Voghera, Coordinatrice nazionale di Amici di Magen David Adom Italia ETS – si sono dimostrati preparati, hanno voluto informarsi, alcuni di loro hanno espresso il desiderio di diventare anche soccorritori in CRI. Con queste premesse ci auspichiamo che i corsi possano diventare anche parte integrante del programma scolastico”.


Intanto i 30 giovani soccorritori riceveranno presto l’attestato di partecipazione in una piccola cerimonia di consegna.




 

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I droni stanno cominciando a diventare una realtà nel mondo delle consegne espresso, ma oltre a portare sushi e gelati c’è un altro importante trasporto in cui potrebbero dimostrarsi essenziali.

È quanto hanno pensato in Israele, dove si sta svolgendo un intenso programma di sperimentazione per l’utilizzo di droni destinati alle consegne civili. Test che mirano soprattutto a verificare la capacità dei droni di volare sopra le aree urbane, sorvolando le aree residenziali di Tel Aviv-Jaffo, Ramat Hasharon, Herzelia e Hedera e creando così una rete nazionale di droni.

Ad oggi il programma pilota vede le cinque società partecipanti effettuare circa 300 voli al giorno, svolgendo diversi tipi di compiti ed utilizzando traiettorie di volo assegnate da un sistema di controllo congiunto.

In questa fase di sperimentazione è coinvolto attivamente anche Magen David Adom: le potenzialità per far diventare i droni uno strumento estremamente efficiente in campo medico sono infatti tantissime. Così, in questa fase di sperimentazione, i droni sono chiamati a consegnare sangue, piastrine e plasma donati dalla banca del sangue Magen David Adom allo Sheba Medical Center di Tel Hashomer.

L'obiettivo è di verificare il metodo di imballaggio, le traiettorie di volo e le procedure, in modo che soddisfino le normative del Ministero della Salute.

Non è fantascienza: un giorno in Israele sulla scena di un grave incidente o sul tetto di un ospedale potrebbe davvero presentarsi un drone con la sacca di plasma necessaria a salvare vite.

 

Il mondo è piccolo ed Israele lo è sicuramente ancora di più. Così capita che un italiano a Gerusalemme, grande amico di Magen David Adom, possa imbattersi in una delle moto mediche arrivate sulle strade di Israele grazie a MDA Italia, e proprio quella dedicata a un uomo straordinario che conosceva bene.

E’ successo ad Alessandro Viterbo, fondatore e dirigente di Tsad Kadima che da decenni si occupa di aiutare i bambini israeliani che soffrono di lesione cerebrale.

C’era una festa per l’inaugurazione di un nuovo giardino proprio vicino a casa nostra – racconta Viterbo, che tutti conoscono come Alex - e io e mio figlio abbiamo deciso di farci un salto. Lì abbiamo incontrato il volontario di MDA che presta servizio nel nostro quartiere, è stata una bella occasione per raccontargli chi fosse Rav Elio Toaff a cui era dedicato il mezzo su cui era in sella”. Lo scooter utilizzato dal volontario è un Piaggio MP3, donato proprio dall’azienda di Pontedera nel 2020 tramite Magen David Adom Italia ETS. Per la sua versatilità e capacità di portare i primi soccorsi dove servono è uno dei mezzi più impiegati da MDA in Israele che ne ha in forza circa 500. “Elio Toaff era scomparso già da qualche anno quando abbiamo avuto l’opportunità di inviare questa moto medica in Israele – ricorda Sami Sisa, Presidente di MDA Italia ETS – e tuttavia ci è sembrato importante che fosse ricordato su un mezzo destinato a salvare quotidianamente la vita delle persone in Israele. Le immagini inviate da Alex Viterbo ci riempiono di gioia e commozione mostrandoci quanto il nome di questa luce dell’ebraismo italiano sia vicino alla vita delle persone ogni giorno”.

Magen David Adom Italia si sta impegnando ora per inviare un altro mezzo fondamentale per l’attività di MDA, un’ambulanza che anche questa volta sarà dedicata ad figura fondamentale dell’ebraismo rav Elia Richetti z”z”l”. La sottoscrizione ha già raccolto metà della cifra ed è aperta su www.amdaitalia.org/raccolta-fondi

 

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Associazione Amici di Magen David Adom in Italia ETS

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tel +39 392 006 9690
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