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Israel Railways e Magen David Adom (MDA) hanno avviato l’installazione di 150 defibrillatori automatici esterni (DAE) sui treni, offrendo una risposta rapida e vitale in caso di emergenze cardiache durante il viaggio.


Questi dispositivi salvavita, già presenti in 67 stazioni ferroviarie da alcuni anni, hanno contribuito a salvare decine di passeggeri e accompagnatori colpiti da arresti cardiaci mentre aspettavano il treno. L'iniziativa rappresenta un ulteriore passo verso una rete di trasporto più sicura e pronta a intervenire in situazioni critiche.


La collaborazione tra Israel Railways e Magen David Adom è consolidata e comprende attività di addestramento per il personale ferroviario, esercitazioni d’emergenza per l’evacuazione dei passeggeri feriti, campagne di donazione del sangue e molte altre iniziative con un obiettivo comune: salvare vite.

Israel Railways invita sempre i passeggeri, in caso di emergenze, a rivolgersi immediatamente a un membro del personale, che è responsabile della sicurezza e del pronto intervento.

In aggiunta, ogni treno è dotato di un kit di primo soccorso, comprensivo di autoiniettori EpiPen per trattare improvvise reazioni allergiche che potrebbero risultare fatali.



 

di Klaus Davi


Non saprei come descrivere la serata così coinvolgente ed emozionante organizzata dagli Amici del Magen David Adom Italia a Milano.

Nella mia lunga carriera professionale – ormai ho la fortuna di aver raggiunto la bella e veneranda età di sessant'anni – ho condotto numerosi eventi, feste di partito, convention, seminari e molto altro. Ma questa serata è stata per me qualcosa di davvero speciale. I progetti di cui si è parlato e gli obiettivi che, attraverso la finalità benefica, ci si è augurati di raggiungere, sono il nucleo di un sogno che si concretizza in una Comunità, in uno Stato con cui mi sento profondamente legato, accogliendone pienamente, anche nei difetti, ogni aspetto.

Le ragioni che hanno portato alla sua nascita, le guerre che ha dovuto affrontare per garantire la propria sopravvivenza, e la forte componente simbolica alla base della sua esistenza, sono temi che mi stanno molto a cuore. Non si trattava di raccogliere fondi per uno dei tanti progetti di beneficenza, ma di condividere un valore universale: quello che sta alla base della democrazia, dell'inclusione, della convivenza civile tra popoli e culture diverse. Israele per me è tutto questo, un'unione perfetta dei valori occidentali, un'incarnazione dei principi dell'Illuminismo.


Anche dal punto di vista personale, poter dare voce alle testimonianze di figure come Ori Lazarovich e Ghila Schreiber non è stato come ascoltare il politico di turno o l'industriale che racconta i successi della propria impresa. Sono persone che mettono a rischio la propria vita per difendere un ideale di civiltà, un principio di convivenza che trova consenso tra tutte le nazioni civili.

MDA è un'associazione indipendente, non governativa, che incarna l'essenza dell'etica ebraica. Ogni vita umana, al di là dell'appartenenza della persona soccorsa, è insostituibile e merita di essere preservata. Questo è il cuore pulsante della sua missione.

 

Il concerto del maestro Davide Cabassi ha aggiunto un ulteriore strato di profondità alla serata, in perfetta sintonia con l'atmosfera creata. Con la sua interpretazione delle ultime tre Sonate di L. V. Beethoven, ha saputo rendere ogni nota estremamente comunicativa e vibrante, toccando sia l'intelletto che il cuore. Per oltre un'ora, la platea è stata rapita dalle straordinarie capacità artistiche del pianista milanese, che ha poi ricevuto una standing ovation meritatissima.


Anche l'intervento del Presidente di MDA Italia, Gianemilio Stern, è stato molto efficace. Con la sua solita compostezza, ha saputo emozionare la platea, sottolineando l'impegno quotidiano e concreto dell'associazione. Il suo discorso è stato un richiamo forte alla realtà tangibile di ciò che MDA rappresenta.

Il mio auspicio è che questo percorso possa continuare, perché – tornando alle radici dell'etica ebraica – Magen David Adom mi ha dato il privilegio di accompagnarlo in questa missione e, nel mio piccolo, di identificarmi con essa. Ho scelto di abbracciare appieno quei valori di cui è la sintesi perfetta.





 





Vi segnaliamo inoltre l'articolo pubblicato su Mosaico a cura di Pietro Baragiola:





A cura di Giovanna Tromby

Nel mese di marzo, durante un viaggio personale in Israele, ho avuto l'opportunità di visitare la Centrale Operativa del Magen David Adom (MDA), dove vengono coordinate e smistate tutte le chiamate di soccorso al numero di emergenza unico 101.

 

Arrivata a Kiryat Ono, una cittadina vicino a Tel Aviv, mi sono trovata davanti a un edificio di piccole dimensioni, seminascosto da un albero, con una targa che indicava la centrale operativa del MDA. Sul retro, alcuni veicoli di emergenza del MDA. Inizialmente, ho pensato di aver sbagliato, aspettandomi una struttura molto più grande.

 

La persona che doveva accompagnarmi non è potuta arrivare, impegnata in un'emergenza. Propongo di rinviare la visita, ma vengo rassicurata sul fatto che nel giro di due minuti sarebbe arrivato qualcun altro per accompagnarmi.

 

Una porta si apre ed esce una giovane ragazza in uniforme MDA con un grande sorriso. "Sono Racheli," mi dice, "e ti accompagnerò a visitare il nostro centro operativo nazionale."

 

Entriamo nell’edificio e scendiamo al piano sotterraneo. Di fronte a me si apre una visione mai vista prima, forse paragonabile solo a quella della NASA: una centrale operativa sotterranea, situata in un shelter (locale protetto) di grandi dimensioni, con una moltitudine di monitor alle postazioni e schermi alle pareti, completamente automatizzata e dotata di tecnologie avanzatissime, inclusa l'intelligenza artificiale.

 

Racheli ha fatto l'Aliyà dagli Stati Uniti poco più di un anno fa e lavora al MDA come “Advanced EMT – Emergency Response”; insieme agli altri operatori, risponde alle chiamate di emergenza: ogni sua parola è carica di una passione e una dedizione senza eguali. Ascolto con interesse e le faccio numerose domande.

La centrale operativa è attiva 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana. Normalmente vi operano circa 30 addetti, ma in caso di emergenze questo numero può salire fino a circa 80. La centrale è dotata di un software innovativo, sviluppato per MDA, che consente di smistare automaticamente le chiamate agli operatori disponibili entro una media di soli 4 secondi. Simultaneamente, i soccorsi vengono attivati tramite ambulanze, autovetture, motociclette o elicotteri.

 

In caso di eventi gravi, MDA invia i soccorsi nelle zone colpite ancora prima di ricevere le richieste di aiuto. La centrale è sempre in collegamento con i media e con le forze dell’ordine per essere costantemente aggiornata sugli sviluppi.

 

Dalla centrale vengono avviati soccorsi per l'intera popolazione israeliana, inclusi ebrei, musulmani, cristiani, senza alcuna distinzione, nel rispetto assoluto della dignità umana e della vita.

La diversità all'interno della centrale è ben rappresentata: giovani, senior, donne, uomini, ebrei, musulmani – un vero esempio di coesione e solidarietà.

 

Il team di tecnici informatici, tra cui molte donne haredì (osservanti), lavora instancabilmente per migliorare il software operativo, garantendo il funzionamento continuo e sviluppando nuove soluzioni basate sull'intelligenza artificiale. La struttura è progettata per operare anche in caso di interruzioni di corrente ed è protetta da eventuali attacchi grazie alla sua posizione sotterranea.

 

Parlando con Racheli e osservando il funzionamento di questa straordinaria centrale di operativa, mi ha colpito non solo l'elevato livello tecnologico, ma anche la grande motivazione e passione delle persone che vi lavorano. È evidente la loro consapevolezza dell'importanza di prestare soccorso immediato per salvare vite umane. Il motto dell’organizzazione, 'Chi salva una vita salva il mondo intero', sembra prendere vita qui in ogni singolo istante.

 

Il MDA non riceve finanziamenti governativi, ma si sostiene grazie alle donazioni provenienti da Israele e dall'estero. Più donazioni riceve, anche piccole, più mezzi di soccorso e infrastrutture possono essere realizzati.

Grazie agli operatori del MDA, sia in centrale che sul campo, sempre presenti in ogni situazione di emergenza e, in alcuni casi, rischiando la loro vita, Israele può vantare un servizio di primo soccorso innovativo, efficace e capillare.

 

Ogni donazione è fondamentale per continuare a garantire questo servizio di emergenza vitale. Chi salva una vita salva il mondo intero.

 

Concludo la mia visita ringraziando Racheli non solo per il tempo che mi ha dedicato, ma anche per il suo straordinario lavoro. Risaliamo al livello della strada e usciamo all’esterno, in una stradina di una cittadina nei pressi di Tel Aviv.





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