Magen David Adom si prepara per la guerra con Hezbollah
Non è una questione di "se", ma di "quando". Già impegnato su due fronti, a sud e a nord, Israele guarda ad un futuro purtroppo prossimo, quando verrà dichiarata guerra aperta con l'organizzazione paramilitare e antisionista libanese Hezbollah. Lo sanno i cittadini di tutte le etnie e religioni, e sono tutti egualmente spaventati.
Magen David Adom è già pronto e al loro fianco. La collaborazione stretta tra il governo, Magen David Adom e le forze di difesa ha permesso la realizzazione e l'allestimento del più grande ospedale sotterraneo del mondo. Sito a Haifa, la città più popolosa al nord, è pronto ad accogliere 2000 pazienti. Con solo 45 km di distanza dal confine col Libano, Haifa rappresenta un target altamente probabile, e qui presso l'Ospedale Rambam è stato preparato questo enorme complesso sotterraneo, che ospita anche una sede del MDA e una camera blindata con una riserva di sangue tale - con centinaia di litri di tutti i tipi di sangue - da poter sostenere da sola un numero altissimo di trasfusioni per molti giorni.
La camera e il complesso si sviluppano al terzo livello sotterraneo, in quello che normalmente è un parcheggio auto coperto, costruito però nel 2006, all'indomani della seconda guerra con il Libano e in preparazione oculata di una futura, con l'idea precisa di poterlo convertire velocemente in ospedale dotato di tutto il necessario a ospitare qualche migliaio di persone tra pazienti, staff e famiglie, queste ultime sistemate nei livelli superiori.
Il complesso è stato realizzato con le migliori tecnologie costruttive e tecnologiche, ed è protetto contro attacchi missilistici, chimici e informatici. Al suo interno, scorte di medicinali, acqua, ossigeno, cibo sono interamente sufficienti per mantenere tutto il sistema efficiente per 3 o 4 giorni di completo isolamento e fino a 3 settimane con un piccolo flusso dello stretto necessario.
Uri Shacham, capo di tutto il personale MDA, spiega che questo complesso diventerà il centro di tutte le chiamate di emergenza allo scoppio della guerra, in modo da essere prossimi ai luoghi dove prestare soccorso. Il numero 101 continuerà a funzionare normalmente, dice, perché il complesso è completamente sicuro, connesso, e permette di rispondere alle emergenze anche sotto attacco missilistico.
Campagne massicce di donazioni di sangue, pianificate attentamente da MDA, hanno reso possibili le scorte al riparo nella camera blindata: MDA ha coordinato tutto in modo tale da distribuire il grande flusso di israeliani che, ogni volta che la situazione diventa difficile, desiderano donare il loro sangue. Ogni dose da 500 ml può salvare fino a 3 feriti, e le trasfusioni sono cruciali sul campo di battaglia, dove arrivano mezzi speciali del MDA, veloci e leggeri, perfettamente equipaggiati per questo scopo.
Centinaia di altri veicoli leggeri di primo soccorso sono stati distribuiti da MDA a tutti i villaggi ritenuti ad alto rischio terrorismo (grazie alle donazioni provenienti da tutto il mondo e anche dall'Italia), e si sono tenuti corsi di formazione per abilitare quanti più cittadini possibile alle prime manovre salva-vita.
Anche se ci dovesse essere una paralisi completa delle comunicazioni - cosa che tutti si aspettano, dice Shacham, poiché Hezbollah ha la capacità di farlo - MDA ha già preparato un modo per aggirare il problema: dei paramedici raggiungeranno i luoghi di emergenza con delle moto mediche, prestando le cure essenziali e tornando con informazioni necessarie a coordinare e inviare le ambulanze.
MDA da quasi cento anni collabora con il governo e con le forze di difesa per assicurare la sopravvivenza dei cittadini ad ogni nuova guerra. Questo bagaglio di esperienza oggi vuol dire un livello di progettazione, di logistica e di preparazione che assicura molte più chance di riuscita e interventi mirati, tempestivi ed efficaci, per mantenere in vita i cittadini di Israele.
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