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MDA ancora in prima linea per fronteggiare gli attacchi a Israele



Un agosto decisamente “caldo” quello che ha dovuto vivere Magen David Adom in queste settimane.


La massiccia ripresa di attacchi terroristici, sia con il lancio di razzi nel Sud di Israele, sia con gli atti individuali nelle città, ha infatti tenuto costantemente in allerta uomini e mezzi di soccorso.


Gli attacchi dal cielo hanno visto il lancio di 1.175 razzi, a cui si sono aggiunti diversi colpi di mortaio, prima del cessate il fuoco a metà del mese.


Le conseguenze a terra si sono fatte sentire per i team di MDA che hanno trasportato in ospedale 47 pazienti, di cui 3 feriti da schegge, 31 persone con ferite procurate mentre cercavano di mettersi in salvo e 13 con sintomi di stress, tra cui una donna di 74 anni che è stata sedata, ventilata e ricoverata ad Ashdod, la zona in cui si sono concentrati maggiormente gli attacchi.


Il 14 agosto l’episodio più grave: un uomo ha sparato a una fermata del bus di Gerusalemme vicino alla tomba di Davide, ferendo otto persone. Tra le vittime anche una donna incinta che ha perso il suo bambino.


"Siamo arrivati sulla scena molto rapidamente - ha raccontato Zaki Heller, portavoce di MDA - A Ma'ale Hashalom Street abbiamo soccorso due uomini di circa 30 anni con ferite da arma da fuoco che si trovavano sull’autobus, poi le ambulanze sono intervenute al parcheggio della Tomba del Re David, dove si trovavano altri 4 uomini, di età compresa tra i 30 e 50 anni, tutti con le stesse ferite. Pochi istanti dopo la sala operativa di MDA ci ha segnalato un'altra vittima, una donna sulla trentina, in stato di gravidanza, sempre colpita da proiettili!"


Nell’immagine un momento dei soccorsi subito dopo l’attentato di Gerusalemme.








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