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Terremoti: una risposta efficace a una minaccia reale


Oltre al terrorismo Israele oggi deve fare i conti con un’altra minaccia incombente: un violento terremoto che potrebbe verificarsi in qualsiasi momento.


Israele si trova infatti sulla linea di faglia del rift siro-africano - un incrocio delle principali placche tettoniche africane e arabe - che attraversa il Mar Rosso, il Mar Morto e la Valle del Giordano fino alla Siria settentrionale. Una spaccatura più piccola si dirama anche a ovest attraverso la regione del Carmelo.


Nel 2012 Israele ha tenuto la sua prima esercitazione nazionale per testare la propria preparazione. Un decennio dopo, il 7 febbraio 2022, Israele ha lanciato formalmente un sistema nazionale di allerta precoce per i terremoti (EEWS) chiamato TRUAA che allerta l'Home Front Command israeliano in pochi secondi una volta che rileva i segni del movimento. Un sistema dove sono coinvolti anche i team di Magen David Adom che vengono addestrati appositamente per affrontare questi eventi estremi e sono costantemente in allerta in caso si verifichino. Il ruolo di MDA è inoltre cruciale nelle esercitazioni congiunte con IDF e tutte le forze di intervento israeliane che vengono effettuate periodicamente e che simulano un sisma di grande entità. La stessa nuova sede di MDA a Ramle è costruita per resistere a terremoti estremamente violenti.


Che la possibilità sia alta lo dimostrano la serie di scosse che hanno interessato il nord di Israele il 23 gennaio e poi ancora il 15 e il 16 febbraio del 2022, con tremori compresi tra i 3 e i 4 gradi di magnitudine. Inoltre la storia dell’area documenta come un terremoto sia capace ogni secolo di provocare centinaia di vittime. Malgrado l’alta tecnologia messa in campo, il prossimo non si potrà impedire, ma sicuramente lavorare duramente per prepararsi a questa eventualità permetterà di impedire che si trasformi in una catastrofe.


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