Speciale COVID-19
MDA contro COVID-19 in Israele e in Italia
Dalla fine del mese di Febbraio del 2020 tutto il mondo è stato chiamato a combattere contro la diffusione del COVID-19, la malattia associata al virus SARS-CoV-2. Tra le nazioni che hanno reagito più tempestivamente alla comparsa del virus, Israele ha da subito messo in campo misure di contrasto e prevenzione con Magen David Adom in prima linea, ancora prima che il virus facesse la sua comparsa sul territorio israeliano.
MDA ha utilizzato la propria esperienza nella gestione delle emergenze e per approntare le contromisure alla pandemia: ha aumentato i mezzi, ha reclutato nei mesi più intensi fino a 500 volontari (normalmente sono 80) formandoli per gestire le chiamate arrivate a quasi 100.000 al giorno, per un totale complessivo nell'anno 2020 di oltre 8.000.000 richieste.
MDA è stata tra le prime organizzazioni di soccorso al mondo ad introdurre i test “drive through” e ad aprire postazioni mobili per i tamponi anche nel cuore delle città israeliane. In totale nel 2020/2021 sono stati effettuati più di 4.2 milioni di test. Lo stesso impegno già dalla fine del 2020 è stato riversato nella diffusione a tappeto dei vaccini che è stato somministrato da MDA a circa 2 milioni di persone, compresa la quarta dose di vaccino alle persone più a rischio.
Per fare fronte all’emergenza MDA ha sviluppato mezzi e pratiche innovative, spesso diventati modelli per altre nazioni.
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MDA si è dotata di mezzi speciali per questa lotta: punti di raccolta mobili realizzati con container, ambulanze dotate di una separazione tra l’abitacolo e il posto di guida per trasportare i pazienti Covid positivi. Persino alcuni autobus di linea sono stati modificati a questo scopo.
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L'esperienza MDA nella raccolta di sangue è stata fondamentale: Israele è stato in prima linea anche nel programma "passive vaccine" che vedeva le trasfusioni da pazienti guariti per curare i malati di COVID-19. In tutto il 2020 sono state raccolte oltre 14.000 sacche di plasma a questo scopo.
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A dicembre 2020 ha varato il progetto Coronavirus-Ambassador per la formazione di volontari espressamente dedicati a sensibilizzare il pubblico sulla sicurezza nei confronti del SARS-CoV-2.
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Ha creato un’organizzazione capillare per la diffusione dei vaccini, allestendo migliaia di centri vaccinali letteralmente “sotto casa” per raggiungere larghe fasce della popolazione.
E in tutto questo MDA non ha mai trascurato la “normale” opera di soccorso quotidiano per le strade di Israele.
Uno scambio continuo di esperienze
Durante l'emergenza, MDA Italia è stata impegnata nel rafforzare il continuo scambio di esperienze tra i due Paesi. Dapprima informando gli amici israeliani sull'evoluzione del virus che ha colpito il nostro Paese con una decina di giorni di anticipo rispetto al resto di Europa e Medio Oriente, in particolare sulle procedure di lockdown adottate per contrastarlo. Poi informando gli italiani delle iniziative messe in campo da Israele e dando quindi consigli utili in modo da poterli eventualmente utilizzare anche qui. Una comunicazione costante, specie sui social, dove l'appuntamento più seguito è stato quello con Giada, una volontaria del MDA che ogni settimana ha spiegato in italiano cosa stava capitando in Israele, fornendo suggerimenti utili in base all'evolversi della situazione. L'esperienza è proseguita anche nelle fasi successive dell'epidemia con un continuo scambio di aggiornamenti e informazioni su Facebook, IG e LinkedIn di MDA Italia ETS e sulla pagina dedicata alle News di questo sito.
Un dialogo per 3 milioni di mascherine
Questo costante dialogo Italia-Israele tramite MDA ha portato a risultati anche sul campo, come quando MDA Italia ha ricevuto un appello per la ricerca di mascherine da parte del Dipartimento Emergenza Urgenza del Piemonte 118, con il quale esiste una stretta collaborazione. Una notte di telefonate con Tel Aviv ha permesso all'inizio di marzo 2020 di trovarne in Brasile e fare spedire 3 milioni di pezzi in Italia.
Il sostegno di Eli Bin e di Wonder Woman
Il tema della collaborazione tra Italia e Israele è stato anche al centro della lettera che Eli Bin, direttore Generale di MDA, ha inviato nelle prime settimane della pandemia, il 22 marzo 2020 "ai nostri fratelli in Italia": “Sono giorni di sostegno reciproco della comunità e rafforzamento delle equipe mediche, che lottano giorno dopo giorno per la salute e la vita di molti. Noi, le squadre del Magen David Adom in Israele, vi siamo vicini e le nostre preghiere sono rivolte a voi. Vi auguro dal profondo del nostro cuore una buona salute e di tornare presto a giorni felici”. L'operato di MDA è stato oggetto di lodi pubbliche in tutto il mondo da parte di istituzioni e star dello spettacolo come Gal “Wonder Woman” Gadot e l'intero Cast della serie Fauda.
Tra i post più seguiti in Italia anche quello che spiegava in modo dettagliato l'operato di MDA dall'inizio dell'emergenza, il racconto di come un ristorante di Falafel abbia rallegrato la vita dei soccorritori di MDA e i post che riportavano le innovazioni più significative come l'iniziativa Drive Through e le ambulanze dedicate al trasporto dei malati Covid positivi.
E naturalmente quella che è diventata la foto simbolo dei team di Magen David Adom durante l'emergenza: i due paramedici dell'organizzazione uno di fede ebraica e uno islamico che pregano insieme accanto all'ambulanza.