MDA torna in prima linea contro la variante delta: vaccini ai giovanissimi e test
Il tasso di diffusione del Covid19, in rapida crescita a causa dalla variante Delta, ha spinto Magen David Adom, a riaprire i centri di vaccinazione in tutta Israele. Questa volta la chiamata al vaccino sarà soprattutto rivolta ai giovani dai 12 ai 15 anni, una fascia di età che recentemente è stata autorizzata a ricevere il vaccino Pfizer. Una campagna che è già iniziata con la vaccinazione di più di 10.000 adolescenti martedì. Shafir Botner, direttore della formazione paramedica per MDA, che è stato anche direttore ad interim per le operazioni sul campo del coronavirus, spiega che "L'obiettivo è quello di vaccinare ogni giorno circa 25.000 giovani adolescenti per fornire al maggior numero possibile di israeliani idonei una protezione immunologica contro la malattia". Una campagna che si sta dimostrando utile anche per completare il quadro vaccinale tra gli adulti. "Se gli adolescenti entrano nei centri di vaccinazione accompagnati da genitori non vaccinati", ha affermato Yoni Yagodovsky, direttore delle relazioni internazionali per MDA, "vaccineremo volentieri anche loro”.
Con questa operazione Israele si conferma leader mondiale in termini di cittadini completamente vaccinati, con poco meno del 60% degli abitanti che ha ricevuto entrambe le dosi del vaccino Pfizer (oltre 1 milione di vaccini sono stati somministrati dagli operatori di MDA). Tuttavia, poco più del 40% della popolazione rimane ancora non vaccinata, un numero che non si è ridotto in modo significativo nelle ultime settimane, in linea con una tendenza che è stata osservata in molti paesi con campagne vaccinali attive.
La variante Delta è ritenuta circa il 50% più contagiosa della variante originale del coronavirus e potrebbe anche provocare sintomi più gravi, sebbene i miglioramenti nei trattamenti abbiano reso difficile determinarlo con certezza. Inoltre, circa il 43% di tutte le persone che sono risultate positive alla variante Delta in Israele questa settimana erano completamente vaccinate. E se la stragrande maggioranza di loro era asintomatica, alcuni mostravano segni di malattia. E’ bene però ricordare che anche le persone asintomatiche possono fungere da canali per la diffusione della malattia, mettendo a maggior rischio i cittadini non vaccinati. Per questo motivo MDA ha deciso di riaprire anche i centri dove effettuare i test dei tamponi per rilevare le persone infette il prima possibile e limitare i nuovi focolai di contagio. Inoltre Israele ha recentemente reimpostato le restrizioni sulle mascherine rendendole nuovamente obbligatorie per gli spazi interni, una mossa coerente con le recenti raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità.
"Il vero impatto della variante Delta si vedrà tra due o tre settimane – continua Yagodovsky - allora potremmo misurare in base a un eventuale aumento dei ricoveri se un maggior numero di test positivi al coronavirus avrà portato a malattie gravi".
Intanto il direttore generale della MDA, Eli Bin, commenta così questo nuovo massiccio impegno dell’organizzazione "MDA è stata in prima linea nella lotta per prevenire la diffusione del virus dallo scoppio e ha giocato un ruolo molto significativo nei test e nella vaccinazione della popolazione. Ora completiamo la missione rendendo i vaccini accessibili a bambini e adolescenti in tutto il paese, in collaborazione con il Ministero della Salute e le autorità locali. Invitiamo i genitori a venire con i propri figli per vaccinarsi per la salute di tutti noi e tornare quanto prima alla routine. La fine dell’epidemia non è ancora alle nostre spalle ed è molto importante che i giovani si facciano vaccinare. Solo così sconfiggeremo il virus”.
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