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La Centrale Operativa del Magen David Adom, a cui arrivano tutte le chiamate effettuate al numero di emergenza 101, è un centro di controllo, smistamento e comando tra i più avanzati al mondo.


Gestisce migliaia di chiamate di richiesta di soccorso attraverso un sistema complesso che parte con la ricezione della telefonata da parte di un operatore che localizza entro alcuni secondi la zona da cui è partita la chiamata. Mentre valuta la natura del problema e guida la persona nella serie di azioni da intraprendere per intervenire immediatamente sull’emergenza, l’operatore invia i soccorritori disponibili più vicini e attraverso un canale aperto con le forze dell’ordine, con quelle di difesa, con i vigili del fuoco, con il fronte di guerra e con gli ospedali e le sedi MDA, coordina l’intervento di soccorso nel minor tempo e con la maggior efficienza possibile. Le telecamere installate sui mezzi di soccorso e in dotazione ai paramedici permettono un controllo costante della situazione da parte della centrale.


Decine di grandi monitor collegati ad un computer centrale – un sistema dotato di tecnologia avanzatissima – permettono di gestire anche visivamente una grande mole di informazioni. Questo centro nevralgico dispone e coordina 1500 ambulanze e migliaia di altri mezzi di soccorso (bici, moto, auto, barche, elicotteri). Un organico di 35 mila persone, di cui 32 mila volontari, viene smistato e impiegato in missioni salva-vita in cui è in continuo contatto con la Centrale Operativa a mezzo radio, tablets e l’App per smartphone dedicata.


La tecnologia impiegata dal MDA rende possibile ottenere una situazione aggiornata in tempo reale anche di eventi complessi che necessitano dell’intervento sinergico su più fronti e che abbracciano tutto il territorio dello stato contemporaneamente. La formazione continua e di altissimo livello di paramedici e soccorritori, la accurata preparazione tecnica dei mezzi e degli equipaggiamenti e la dedizione e l’impegno del Magen David Adom a salvare la vita delle persone permette a questo complesso meccanismo di soccorso di funzionare con grande efficienza e garantire un altissimo indice di successo degli interventi.




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          

 

 

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Si è celebrato lo scorso 14 maggio il 76esimo anniversario dell’Indipendenza dello Stato di Israele. Come ogni anno, il Magen David Adom ha acceso – insieme ad altre organizzazioni – una fiaccola durante la cerimonia ufficiale, per ricordare l’impegno e il contributo costante che viene dato da molti decenni alla costruzione e al benessere dello stato.


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La storia del MDA è strettamente intrecciata con quella di Israele.

Stabilitosi ufficialmente a Tel Aviv nel 1930, ma sorto già durante la Prima Guerra Mondiale sia a Jaffa che a New York grazie allo stesso gruppo di leaders, il MDA ha partecipato attivamente alle vicende dello stato nascente. In stretta collaborazione con le forze di difesa ebraiche (l'Haganà), il MDA è stato composto sin dall’inizio da medici volontari e ha avuto come obiettivi principali il soccorso e la formazione relativa. Sono stati addestrati da subito civili e militari e il soccorso ai feriti si è progressivamente esteso dall’area urbana di Tel Aviv fino a Gerusalemme e Jaffa per poi, nel tempo, arrivare a comprendere tutto il territorio dello Stato attuale.


Nell’aprile del 1936 e per i successivi 6 mesi, bande armate incitate dal Mufti di Gerusalemme – ostile all’idea di uno stato ebraico – perpetrarono una serie di atti di terrorismo contro civili ebrei e contro arabi moderati, uccidendo molte persone e distruggendo migliaia di case e alberi. Il Magen David Adom si organizzò prontamente per soccorrere i feriti e portare aiuto agli anziani e ai bambini rimasti senza casa. Venne fondata la prima associazione di donatori di sangue, nucleo della successiva Banca del Sangue.

Nel settembre 1937 ci fu una nuova ondata di azioni terroristiche da parte di estremisti arabi, prontamente arginate dalle forze di difesa, di cui il MDA ha sempre rappresentato il corpo medico.

A seguito delle rivolte arabe, venne redatto dal governo britannico (allora reggente dell’intera zona) un documento controverso, chiamato White Paper. Questo documento non fu mai applicato in tutte le sue restrizioni a causa di una domanda di immigrazione crescente, anche illegale, che seguiva le condizioni progressivamente più difficili degli ebrei europei.

In questo frangente e fino alla dichiarazione dello Stato di Israele, il MDA fu impegnato in operazioni di salvataggio degli ebrei europei e russi ritenute dagli inglesi contro legge. In collaborazione con la Haganà, il MDA riuscì a salvare migliaia di ebrei, trasportati segretamente per mare in imbarcazioni di fortuna.


Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale nel 1939, il Magen David Adom si trovò pronto ad affrontare sfide difficili e prendere su di sé nuovi incarichi. Il numero dei volontari (in prevalenza donne, poiché gli uomini erano chiamati a combattere oltreoceano sotto il comando inglese) era aumentato in modo costante nel tempo, consentendo ai soccorritori di prendersi cura delle centinaia di vittime rimaste ferite a causa dei ripetuti attacchi aerei italiani e tedeschi. Vennero intensificati i corsi di primo soccorso tra la popolazione civile, e vennero portate a 20 le unità mobili operative sul campo.


Nel 1947 si contavano 24 sedi operative del Magen David Adom, circa 5mila volontari e 28 ambulanze. In quella primavera, David Ben-Gurion, futuro leader dello Stato di Israele, prese il comando della Haganà. L’anno successivo, il Governo Provvisorio d’Israele, appena formato, incaricava la Haganà della difesa ufficiale del paese che prendeva quindi il nome di Zeva Haganah Le -Yisrael, ovvero Israel Defence Forces (IDF). 


Tra il novembre 1947 e il maggio 1948 si susseguirono molteplici attacchi ad autobus, macchine e villaggi ebraici da parte dei terroristi arabi che rifiutavano la proposta delle Nazioni Unite di creare due stati, uno ebraico e uno arabo. Scoppiò la Guerra di Indipendenza. Il Magen David Adom distribuì medicinali ed equipaggiamento per il primo soccorso in tutti i centri abitati e stabilì punti di raccolta del sangue in molte città. In tutti gli attentati, i volontari si prodigarono con grande rapidità ed efficienza per aiutare e soccorrere i feriti e la banca del sangue stabilita a Gerusalemme rifornì gli ospedali della città e delle zone limitrofe.


Si può dire a pieno titolo che durante la guerra, il MDA rappresentò una parte integrante delle forze militari e fu molto lodato per il suo impegno nelle operazioni di salvataggio.


Appena gli inglesi lasciarono il territorio, era il 14 maggio 1948, David Ben-Gurion (con gli eserciti egiziano, siriano, giordano, libanese e iracheno schierati ai suoi confini), Presidente della Agenzia Ebraica, salì su un podio eretto nel Museo di Arte di Tel Aviv e pronunciò le parole che il popolo ebraico aspettava di udire da 2 mila anni: “Noi proclamiamo oggi la creazione dello Stato Ebraico in Palestina, che viene chiamato Israele”.


Nel 1950 la Knesset approvò la legge "Magen David Adom", che riconosce ufficialmente il MDA come l'organizzazione nazionale di soccorso, che funge da controparte israeliana della Croce Rossa mondiale e opera nell'ambito della Convenzione di Ginevra.


Sono più di 100 anni che il Magen David Adom è parte integrante dello Stato di Israele e rappresenta uno dei suoi simboli più riconosciuti. Oggi come allora, i cittadini di Israele si affidano al servizio di Magen David Adom, sempre pronto a intervenire in qualunque emergenza, in tempo di pace e in tempo di guerra, proprio come ha fatto per 94 anni, da quando la nostra nazione ha combattuto per diventare uno Stato.      



                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          

 

 

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C'è stata un'ulteriore mobilitazione di soccorsi in Israele a seguito dell'attacco missilistico nella notte tra il 13 e 14 aprile scorso ad opera dell'Iran. 

 

Il Magen David Adom era pronto a rispondere: massimo livello di allerta e la flotta e il personale perfettamente equipaggiato. Dall'inizio del conflitto, il MDA ha risposto tempestivamente a migliaia di chiamate al suo numero di emergenza 101. Già solo il primo giorno (7.10.23) sono state 21.642 le richieste di aiuto e 2.393 gli incidenti direttamente correlati con l’attacco.


MDA ha incrementato l’organico di 2.000 nuovi volontari (con un totale ad oggi di 32 mila) e il numero di mezzi è passato da 1500 a 2300 grazie alle Associazioni Amiche di Magen David Adom sparse nel mondo.


La Banca del Sangue di Ramle ha più che quadruplicato la sua attività, con migliaia di dosi di sangue (500 ml) raccolte, analizzate e subito utilizzate da tutti gli ospedali e soprattutto dalle Forze di Difesa (trasfusioni sul campo).


La Banca del Latte materno ha raccolto più di un migliaio di litri di latte e ha nutrito i bimbi prematuri e gli orfani, aggiungendo 200 nuove mamme donatrici al pool già presente. 


Sono stati finora decine i mezzi di soccorso distrutti o danneggiati volontariamente dai militanti di Hamas e 28 i paramedici uccisi mentre salvavano la vita ad altre persone.


Per mantenere questo livello di efficienza e soccorrere chiunque sia ferito o in stato di necessità, il Magen David Adom ha bisogno del nostro supporto.

Il costo giornaliero per garantire la piena efficienza del MDA e dotare di protezioni anti proiettile le ambulanze e i paramedici è di 300 mila euro al giorno. 


Il Magen David Adom è una organizzazione non governativa e no-profit, e viene sostenuta nella quasi totale interezza dalla generosità dei donatori in tutto il mondo.


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