Il Primo Ministro Netanyahu in visita alla sede nazionale del Magen David Adom
- Silvia Voghera
- 11 minuti fa
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Giovedì 24 giugno, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha visitato la sede nazionale del Magen David Adom (MDA) a Ramla, accompagnato dagli alti rappresentanti dell’organizzazione.
Durante la visita alla Centrale Operativa, il Primo Ministro si è rivolto via radio a tutto il personale e ai volontari dicendo:
“Sono profondamente colpito dal sistema che avete costruito e dalle decine di migliaia di volontari che avete. Voglio ringraziarvi a nome dei cittadini israeliani perché fate un lavoro incredibile per salvare vite. Siete straordinari”.
Oltre a visitare il Centro Nazionale per i Servizi del Sangue e la Centrale Operativa d’emergenza, è stato aggiornato sulle operazioni svolte dal MDA durante l’Operazione “Am K’Lavi – Leone che risorge”: il soccorso ai feriti degli attacchi missilistici iraniani, l’evacuazione di pazienti e neonati prematuri e l’attivazione di campagne per la raccolta di sangue.
Durante l’incontro con il personale, il Primo Ministro ha reso omaggio ad alcuni volontari, tra cui Dalia Farihat soccorritrice (EMT) che, tornando a casa dopo un turno mattutino, si è trovata vicino al luogo d’impatto di un missile e ha immediatamente soccorso due feriti gravi, tra cui un ragazzo di 16 anni colpito al collo da una scheggia, salvandogli la vita.
Netanyahu ha concluso con parole di profonda ammirazione: “La rete di personale e volontari del MDA rappresenta ciò che di meglio esprime il popolo d’Israele. Mi è stato detto che il MDA è uno dei migliori servizi di emergenza al mondo, ma voglio dire chiaramente che, se il MDA si distingue per la sua eccellenza, lo deve alle persone straordinarie che ne fanno parte.
Infine, il Direttore Generale di MDA Eli Bin ha detto che il Magen David Adom è riuscito a far fronte alle difficili sfide recenti grazie a una preparazione di altissimo livello, all’avere equipaggiamenti adeguati, a tecnologie avanzate e, soprattutto, al sostegno che abbiamo ricevuto nel corso degli anni. E ha concluso “Con questa visione condivisa e questo impegno comune, possiamo garantire un futuro più sicuro per tutti”.

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