Israele sotto attacco: la tregua e le conseguenze dell’emergenza
La violenza che ha colpito Israele negli scorsi giorni, ha messo a dura prova uomini e mezzi già sottoposti allo stress di un anno di pandemia.
Mentre la tregua ha fatto cessare il lancio dei razzi da Gaza, il Magen David Adom può utilizzare questo momento per un bilancio di oltre 11 giorni di interventi continui in soccorso sia delle vittime degli ordigni di Hamas, sia dei feriti causati dalle rivolte nelle città.
Al di là dei numeri delle persone soccorse è chiaro a tutti come l’organizzazione si sia impegnata quasi al limite delle proprie capacità: dopo oltre un anno di lavoro incessante per contrastare la pandemia, i veicoli, il personale di pronto intervento e quello all’interno delle centrali operative sono arrivati a questa nuova emergenza molto provati. Il maggior “stress” di uomini e mezzi si registra nelle regioni che si sono trovate sotto costante bombardamento missilistico come Lachish e Negev e poi, spostandosi verso la costa, Ashkelon e Asdod.
Qui troviamo una cittadina che conosciamo bene, Gan Yavne: anche se nessun razzo è riuscito a colpire il suo territorio metropolitano, come era avvenuto in passato, la piccola sede operativa attuale ha lavorato incessantemente per coprire l’emergenza in questa regione, dove ogni giorno risuonavano le sirene d’allarme. La nuova stazione, alla cui realizzazione sta contribuendo anche Magen David Adom Italia ETS e che, ricordiamo, sarà dotata anche di un rifugio anti-missile, diventa più che mai necessaria per contrastare le emergenze future. I lavori si sono interrotti per la crisi, ma promettono di riprendere al più presto.
È altrettanto importante fare in modo che anche le ambulanze di MDA possano essere sempre efficienti. Un anno di lotta al Covid-19 ha fatto aumentare in modo esponenziale i chilometri percorsi mettendo a dura prova molti mezzi e accorciando di molto quella che era la loro vita operativa prevista. L’emergenza legata agli attacchi ha visto nuovamente impiegare ogni mezzo disponibile e, anche senza contare i mezzi danneggiati durante gli scontri, ora le nuove ambulanze sono più che mai necessarie, non si può più aspettare.
In questo caso l’impegno Italiano è quello di completare la cifra necessaria per donare l’ambulanza dedicata a Rav Elia Richetti z”z”l in modo da vederla quanto prima operativa per le strade di Israele.
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