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Salvare una vita è una cosa da ragazzi… e anche da insegnanti.

Aggiornamento: 18 gen 2022


Martedì 16 novembre si è concluso il corso di Primo Soccorso “Salvare una vita è una cosa da ragazzi”, organizzato alla Scuola Ebraica di Milano: per una trentina di alunni ultima lezione e consegna degli attestati di partecipazione. Il progetto è stato creato per l’istituto di via Sally Mayer da Amici di Magen David Adom Italia ETS, insieme all’Associazione medica ebraica (AME) di Milano, avvalendosi della collaborazione di Croce Rossa Italia – Comitato di Milano. È stato rivolto principalmente ai ragazzi dagli 11 ai 18 anni. E’ bene sottolineare che ai ragazzi, oltre ai principi di primo soccorso è stato insegnato il valore del prestare aiuto senza aver timore. “Ciò che conta - hanno ribadito gli istruttori - è sapere di aver fatto quello che si doveva fare. Non potremo mai essere certi che un’altra persona lo avrebbe fatto al posto nostro”. La formatrice Lorena Bianchi ha inoltre messo in luce che il piacere di fare del bene, come per esempio fare del volontariato, è più grande di qualunque altro.


Un interessante “spin off” del corso, domenica 7 novembre, è stato dedicato agli insegnanti della Scuola. Quattro docenti hanno appreso le principali manovre salvavita da applicare in caso di emergenza, sempre sotto la guida dalla formatrice di CRI Barbara Brasca.


Conferma Silvia Voghera, coordinatrice nazionale Magen David Adom “E’ stata un’esperienza estremamente positiva sia per l’entusiasmo mostrato dai ragazzi, sia perché tutti hanno ben compreso l’utilità di avere questo corso; auspichiamo il prossimo anno di poterlo ampliare ad alunni e docenti”.

Nel frattempo arriva una notizia interessante per chi intende ampliare l’esperienza sviluppata durante il corso. Anche in Italia CRI sta per sperimentare un metodo di intervento che in Israele sta avendo molto successo: una app che, dopo una richiesta di soccorso, permetterà di rilevare nella zona, dove si presenta un incidente o un’emergenza, cittadini volontari formati per il primo soccorso, in modo che possano intervenire offrendo le prime cure, in attesa dell’ambulanza.




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