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Alle ore 8 di domenica 8 luglio è stato inaugurato un nuovo edificio della stazione di Magen David Adom (MDA) nella città di Modiin-Maccabim-Reut, che si trova nel centro di Israele, non distante da Ramle (dove sorge la Banca del Sangue del Magen David Adom) e sul confine coi territori arabi.

 

L'edificio precedente era diventato piccolo per ospitare le centinaia di volontari e le decine di persone dello staff. Inoltre, il numero crescente di richieste di aiuto nella regione non riusciva più ad essere soddisfatto dal complesso sorto nel 1998 e che gestiva un'ambulanza e un'unità mobile di terapia intensiva (MICU) in servizio 24/7, oltre a una MICU della comunità locale. Durante la guerra ancora in corso 'Iron Swords', i volontari del MDA dell'area di Modiin hanno rinforzato le regioni a nord e a sud fornendo circa 100 squadre ogni settimana.

 

Grazie all'aiuto congiunto di tantissimi donatori appartenenti alle associazioni amiche di MDA nei Paesi Bassi e in Svizzera, è sorta questa nuova stazione moderna e spaziosa, che include tre aule destinate alla formazione in cui si insegneranno le tecniche di primo soccorso e salva-vita.

 

La nuova stazione MDA consentirà di fornire un servizio medico più ampio e professionale ai residenti della città e dei dintorni di Modiin. A partire dal turno serale di ieri, il nuovo edificio è diventato operativo.

 

Haim Bibas, sindaco di Modiin-Maccabim-Reut e presidente del Local Government Center in Israele, insieme al direttore generale dell'MDA, Eli Bin, ha tagliato il nastro durante la cerimonia di questa mattina e una Mezuzah (pergamena di benedizione, N.d.R.) è stata posta all'entrata della stazione.

 

 "Abbiamo finalmente raggiunto il momento che tutti aspettavamo - l'inaugurazione della nuova stazione di Magen David Adom in Emek HaEla Street e a Modiin-Maccabim-Reut" dice Bibas. "MDA è una delle più importanti organizzazioni in Israele dalla sua istituzione (1930 a Tel Aviv quella ufficiale, N.d.R.). Vediamo tutti il lavoro dei dipendenti e dei volontari dell'organizzazione in situazioni di routine e di emergenza, specialmente durante la guerra Iron Swords. È giusto che questa organizzazione, con i suoi 1200 volontari della città, abbia una sede confortevole e adatta all'interno della città di Modiin-Maccabim-Reut."

 

Saar Shay, Direttore della stazione MDA a Modiin aggiunge: "Questo nuovo edificio servirà ai dipendenti della stazione e ai volontari a beneficio dei residenti della città e continuerà a promuovere lo spirito di volontariato, il valore della vita e la pronta risposta medica. Modiin ha anche un'unità di cura intensiva della comunità, donata dai residenti della città, per fornire la migliore risposta possibile alle emergenze. Queste iniziative riflettono il carattere unico della città e il coinvolgimento della comunità."

 

Efi Bar, Direttore di MDA nella regione di Ayalon, che comprende Modiin, spiega che "La città di Modiin è benedetta da volontari e personale dello staff che assicurano la resilienza della comunità e mostrano il desiderio di contribuire. Questo nuovo edificio sarà un luogo degno del lavoro di salvataggio fatto dalla stazione di Modiin, poiché la vecchia stazione era diventata troppo piccola per il numero dei soccorritori."

 

"Questa stazione porta orgoglio allo Stato di Israele, ed è resa possibile da persone straordinarie provenienti dai Paesi Bassi e dalla Svizzera" dice il Direttore Generale del MDA Eli Bin, "sia ebrei che non ebrei, che hanno donato per dare un aiuto concreto agli sforzi per salvare la vita in Israele, in particolare a Modiin-Maccabim-Reut. Sindaco Bibas, sappia che la stazione nella sua città è una delle più belle che abbiamo, costruita secondo standard estremamente elevati. Non c'è da meravigliarsi se ci sono qui circa 1.200 volontari altamente preparati, che forniscono risposte alle emergenze all'interno della città e nei suoi dintorni. Grazie al team di MDA Modiin: continuate il vostro lavoro straordinario e continuate a salvare vite."





 

Cambio di presidenza al MDA Italia

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Lo scorso 14 giugno, il Dott. Gianemilio Stern è stato eletto nuovo Presidente dell'Associazione Amici del Magen David Adom Italia ETS.

 

Il Presidente uscente, il Dott. Sami Sisa, che ha fondato AMDA Italia e la conduce dal 2012, rimane nella Ambassadors Commitee.

 

"Non sarà facile ripetere i fantastici successi ottenuti da Sami in questi 12 anni," scrive il Dott. Stern, nella newsletter indirizzata agli Amici dell'associazione. "Tuttavia mi tranquillizza poter contare sul prezioso supporto del Vice Presidente Riccardo Gandus e degli altri Membri del Consiglio Direttivo: Daniel Burger, Geraldine Haddad e Francesca Modiano, nonché sul ruolo fondamentale di Silvia Voghera come Coordinatrice nazionale e di tutti i Volontari dell’Associazione".

 

Dalla sua fondazione, il ruolo di AMDA è stato di supporto a tutte le attività del Magen David Adom Israele, nonché di mediazione tra le comunità scientifiche italiana e israeliana per gli scambi reciproci di conoscenze mediche all'avanguardia e per la diffusione dei protocolli per far fronte alle emergenze (guerre, catastrofi), sviluppati da MDA in quasi un secolo dalla nascita, a Tel Aviv.

 

AMDA Italia si è distinta per la partecipazione a importanti progetti quali la creazione della nuova Banca del Sangue, sita a Ramle, nel cuore di Israele - una punta di diamante per la tecnica costruttiva sviluppata in collaborazione con l'esercito e che garantisce la sicurezza delle riserve di sangue contro attacchi chimici, batteriologici, informatici e missilistici, e per le sofisticate attrezzature mediche all'interno dei laboratori di ricerca - e della nuova sede principale di MDA a Yad Gavne.

 

Inoltre, ha inviato nel tempo in Israele decine di veicoli di pronto soccorso (ambulanze di vari tipi, auto e moto mediche) ed equipaggiamento medico e protettivo, in special modo dopo il 7 di ottobre. Le generose donazioni degli Amici Italiani sono servite anche di supporto alle ripetute campagne della Banca del Sangue e della Banca del Latte Materno.

 

AMDA Italia ha inoltre organizzato sul nostro territorio numerosi corsi di primo soccorso e sull'uso del defibrillatore in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, e ha tra i suoi obiettivi la diffusione delle conoscenze di base per poter intervenire in caso di emergenza.

 

Un sentito augurio al Presidente Dott. Stern di buon inizio e di proseguire e ampliare questa grande opera di supporto al Magen David Adom per poter salvare quante più vite possibile, senza distinzione alcuna di etnia, credo religioso, genere, età o convinzioni politiche.

 



 

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Se il prossimo obiettivo di Hamas saranno i centri abitati della regione di Israele subito a nord di Tel Aviv, che si chiama Sharon, i terroristi troveranno ad attenderli un paramedico speciale.

Si chiama Orianne Lucatz, è madre di due figlie e vive a Kfar Neter, a pochi chilometri a sud della città di Netanya. È manager del MDA per le stazioni dell’intera regione di Sharon.


Il 7 di ottobre, Orianne si è svegliata al suono delle sirene. Aveva appena terminato un turno di notte a Netanya, ma si è diretta immediatamente al centro regionale MDA, dove ha effettuato un passaggio alla modalità di emergenza. Le chiamate di richiesta di soccorso sono arrivate numerose a causa dei razzi lanciati sull’intero paese, ma non ci sono state vittime – fortunatamente – nella regione di Sharon. Tuttavia i contatti con le altre sedi del Magen David Adom sono stati e sono tutt’ora costanti, e vi è un aggiornamento in tempo reale della situazione dell’intero stato.


“Le mie figlie sono consapevoli di quanto sia importante il Magen David Adom e di quanto fondamentale sia il mio ruolo all’interno dell’organizzazione”, dice Orianne. In qualità di manager dell’intera regione, sta a lei organizzare al meglio l’invio delle squadre di emergenza e anche preoccuparsi della loro sicurezza. E Orianne ha provveduto ad equipaggiare i paramedici con caschi e giubbotti anti-proiettile e con tutte le precauzioni possibili. “Stiamo affrontando da 8 mesi una guerra terribile”, dice. “Ciò che mi dà forza è la consapevolezza che questa guerra ha come obiettivo principale quello di riportare gli ostaggi a casa e scongiurare una situazione simile in futuro. L’intera organizzazione del MDA sta lavorando sodo. Tutti i miei amici che hanno combattuto per salvare la vita ai feriti, lo hanno fatto con l’unico scopo di permettere al nostro paese di esistere, e ai nostri figli di continuare a vivere qui in sicurezza. Molti colleghi hanno perso la loro stessa vita in servizio.”


Orianne spiega la difficoltà di essere sottoposti per mesi ad un livello altissimo di stress senza potersi permettere di perdere il controllo. I soccorritori del MDA si fanno forza gli uni con gli altri e questo permette loro di non perdere la testa, di mantenersi lucidi e sani di mente davanti agli orrori visti. “Si lavora insieme, si pensa insieme, a volte con umorismo, con canzoni. Desideriamo che tutto questo finisca presto, e di poter tornare ad ascoltare musica, a vivere. Vado avanti nella speranza”.


Se si chiede ad Orianne cosa ne pensa della possibilità che la guerra sia portata nella regione di Sharon, risponde che non ha dubbi, sarà lì, a combattere per salvare vite, insieme ai suoi colleghi e superiori. “Dopo quel terribile Shabbat, non credo che ci sia qualcuno nel paese che non sia stato colpito per aver perso molti amici e colleghi. Prego per giorni migliori e spero di sentire presto un po' di sollievo”.

 

 

 

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