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The Jerusalem Post, 21 settembre 2025. Traduzione e adattamento da un articolo di Esther Davis


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Che si tratti di guerra, terrorismo, pandemia di COVID-19 o del 7 ottobre, Eli Bin è sempre lì, a proteggere Israele. 


Eli Bin, al 20° posto tra i 50 ebrei più influenti al mondo secondo il Jerusalem Post, è una figura chiave in Israele e dirige Magen David Adom, l’organizzazione di emergenza che quest’anno compie 95 anni. Sotto la sua guida, i tempi di risposta sono stati rivoluzionati grazie a soluzioni tecnologiche e organizzative tra le più avanzate al mondo.


La sua storia inizia a soli 15 anni, come giovane volontario in MDA. Dopo il servizio militare nelle Forze di Difesa Israeliane, Bin è tornato nell’organizzazione, diventandone un protagonista nel migliorare l’efficienza operativa. È stato il primo a raggiungere la carica di direttore generale provenendo dalle fila interne e, nonostante le responsabilità dirigenziali, continua a partecipare direttamente alle missioni con le squadre sul campo.

Per lui, guidare significa dare l’esempio. Non si limita a coordinare dall’alto, ma è presente sul terreno, fianco a fianco con i soccorritori, in ogni emergenza. Dalla guerra al terrorismo, dalla pandemia al 7 ottobre, la sua presenza è una costante nella difesa del Paese.


Il suo obiettivo principale è garantire la sicurezza di Israele e, grazie al suo lavoro, il Ministero della Salute ha riconosciuto Magen David Adom come l’unico ente nazionale per il primo soccorso e la gestione delle chiamate di emergenza. “Con questa decisione, ha spiegato Bin, agli israeliani basta comporre il numero 1-0-1 per sapere che i cinque soccorritori più vicini arriveranno subito sul posto.”


Bin ha inoltre promosso la creazione della banca del sangue nazionale più avanzata e protetta al mondo, progettata per garantire scorte adeguate all’IDF e agli ospedali in caso di disastri naturali, attacchi chimici o missilistici.


 

 
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Durante un mese segnato da un’ondata di violenza, il Magen David Adom (MDA) ha risposto con straordinaria prontezza, garantendo soccorsi rapidi ed efficienti in molteplici scenari di emergenza. I suoi operatori – EMT, paramedici, e volontari – hanno dimostrato, ancora una volta, quanto sia cruciale la loro presenza in prima linea.


8 settembre - Attacco al Bivio Ramot, Gerusalemme: 5 morti e 11 feriti

Due uomini armati hanno aperto il fuoco nei pressi di una fermata dell’autobus, provocando caos e terrore. Le squadre del MDA sono giunte sul posto in pochi minuti, trovandosi di fronte a una scena drammatica con numerose persone ferite, molte in condizioni critiche.

Era una scena tragica e caotica, con numerosi feriti gravi e alcune vittime purtroppo decedute”, ha raccontato Nadav Taieb, paramedico del MDA.

Le vittime sono state stabilizzate e trasferite d’urgenza negli ospedali Shaare Zedek, Hadassah Mount Scopus e Hadassah Ein Kerem. Il servizio trasfusionale del MDA ha fornito oltre 85 unità di sangue e derivati per fronteggiare l’emergenza. L’organizzazione ha lanciato un appello urgente alla popolazione affinché doni sangue presso i centri di Gerusalemme e Ramla.


12 settembre - Accoltellamento al Kibbutz Tzova

Un uomo di 60 anni in gravi condizioni e un giovane di 23 anni con ferite moderate sono stati soccorsi dal MDA in seguito a un attacco a colpi di coltello. Entrambi sono stati trasportati in ospedale con unità mobili di terapia intensiva, grazie alla rapidità d’intervento che ha permesso di stabilizzare le loro condizioni già sul posto.


19 settembre - Sparatoria all’incrocio di Allenby: 2 vittime

Durante un altro attacco terroristico, due persone hanno perso la vita. Il MDA ha inviato sul posto numerose unità, tra cui ambulanze, motociclette mediche, team di soccorritori avanzati e una nuova unità mobile di terapia intensiva corazzata, inaugurata proprio quella mattina in memoria di Omer Van Gelder z”l, soldato IDF e volontario MDA caduto a Gaza nel giugno 2025.


24 settembre Eilat sotto attacco: 22 feriti da esplosioni e schegge

In seguito a un’incursione di droni, numerosi civili sono rimasti feriti da esplosioni e frammenti metallici. Le squadre del MDA hanno immediatamente raggiunto l’area dell’impatto, operando sotto la minaccia di nuovi attacchi e di un incendio scoppiato poco dopo. “Abbiamo allestito un punto di raccolta per i feriti e soccorso 22 persone, di cui due in condizioni gravi. Tutti sono stati evacuati in ospedale, coscienti”, ha raccontato il paramedico Eyal Dadon.


28 settembre – Giovane gravemente ferito vicino al Jit Junction

Un ragazzo di circa 20 anni è stato soccorso dai paramedici del MDA per una grave ferita alla testa, in seguito a un’aggressione nella regione di Yarkon. Stabilizzato sul posto, è stato trasportato in ospedale in codice rosso.

Il Magen David Adom è il primo a rispondere, sempre.

Ogni secondo è vitale. In situazioni di emergenza, la velocità d’intervento del MDA fa la differenza tra la vita e la morte. Il lavoro instancabile di paramedici, EMT, volontari e personale medico è una garanzia di sicurezza e speranza per la popolazione israeliana.


Sostieni il Magen David Adom. Dona sangue. Dona speranza.


 

 
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Con l’inizio del 5786, il nuovo anno ebraico, il nostro impegno va oltre le ambulanze e le attrezzature mediche. Sosteniamo soprattutto le persone straordinarie che le utilizzano.


In questi tempi difficili, possiamo essere orgogliosi del fatto che il nostro sostegno a Magen David Adom salva concretamente vite ogni singolo giorno.


In Israele, oltre 35.000 uomini e donne fanno parte del MDA, la più grande rete di volontariato del Paese. Persone comuni: insegnanti, commercianti, madri e padri, che in caso di emergenza, a qualunque ora del giorno e della notte, lasciano tutto per rispondere a una chiamata di soccorso. A bordo di veicoli di primo intervento e moto mediche del MDA, arrivano in pochissimi minuti per salvare vite.


Ma non si limitano a salvarle. Le cambiano. Sia nella vita di tutti i giorni, come è successo a Gerusalemme, quando una squadra del MDA stava assistendo un’anziana signora che confidò loro che era il suo compleanno e nessuno lo stava festeggiando con lei. I soccorritori hanno scelto di renderla felice, cantando e festeggiando insieme a lei per tutto il tragitto fino all’ospedale. Un semplice gesto di gentilezza e umanità, che ha lasciato un segno.


Sia in tempo di guerra, come durante gli attacchi missilistici da parte dell’Iran, in giugno, quando i soccorritori si sono trovati di fronte a centinaia di feriti, vittime degli effetti dell’onda d’urto e del rimbombo delle esplosioni, che hanno distrutto edifici, interi isolati e quartieri.


Il Magen David Adom ha adottato strategie operative straordinarie per salvare vite umane, come ha affermato Uri Schacham, il capo del personale di MDA: “Ci siamo trovati ad affrontare un tipo di emergenze che non si vedevano dal 1991. I nostri giovani paramedici non erano nemmeno nati e, per salvare vite, hanno dovuto usare la loro fantasia, oltre alla teoria. La loro professionalità è stata la chiave per intervenire.

Un soccorritore ha raccontato: “Quando sono arrivato sulla scena, era il caos totale: panico, urla, pianti ovunque. Con 60 o 70 edifici danneggiati, devi agire rapidamente. Non puoi portare centinaia di persone in ospedale senza prima fare un triage sul posto. In condizioni estremamente difficili, abbiamo organizzato il triage direttamente in strada, con un enorme bisogno di ambulanze e personale qualificato. Per fortuna c’erano, perché ci prepariamo costantemente, con formazione e simulazioni. È stata una prova durissima, per volontari e professionisti. Ma ce l’abbiamo fatta. Siamo pronti anche per le sfide più difficili, perché i nostri team sono forti. Le nostre squadre sono parte della storia. E voi, donatori, lo siete con noi.”


In questo Rosh Hashanà, sostieni le squadre di Magen David Adom. Perché grazie a loro, ogni nuovo anno può davvero cominciare con la Vita.


 

 

 

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