I soccorritori di Magen David Adom: persone comuni o veri eroi? A Rosh Hashanà, sosteniamo chi salva e protegge
- Silvia Voghera
- 28 ago
- Tempo di lettura: 2 min

Con l’inizio del 5786, il nuovo anno ebraico, il nostro impegno va oltre le ambulanze e le attrezzature mediche. Sosteniamo soprattutto le persone straordinarie che le utilizzano.
In questi tempi difficili, possiamo essere orgogliosi del fatto che il nostro sostegno a Magen David Adom salva concretamente vite ogni singolo giorno.
In Israele, oltre 35.000 uomini e donne fanno parte del MDA, la più grande rete di volontariato del Paese. Persone comuni: insegnanti, commercianti, madri e padri, che in caso di emergenza, a qualunque ora del giorno e della notte, lasciano tutto per rispondere a una chiamata di soccorso. A bordo di veicoli di primo intervento e moto mediche del MDA, arrivano in pochissimi minuti per salvare vite.
Ma non si limitano a salvarle. Le cambiano. Sia nella vita di tutti i giorni, come è successo a Gerusalemme, quando una squadra del MDA stava assistendo un’anziana signora che confidò loro che era il suo compleanno e nessuno lo stava festeggiando con lei. I soccorritori hanno scelto di renderla felice, cantando e festeggiando insieme a lei per tutto il tragitto fino all’ospedale. Un semplice gesto di gentilezza e umanità, che ha lasciato un segno.
Sia in tempo di guerra, come durante gli attacchi missilistici da parte dell’Iran, in giugno, quando i soccorritori si sono trovati di fronte a centinaia di feriti, vittime degli effetti dell’onda d’urto e del rimbombo delle esplosioni, che hanno distrutto edifici, interi isolati e quartieri.
Il Magen David Adom ha adottato strategie operative straordinarie per salvare vite umane, come ha affermato Uri Schacham, il capo del personale di MDA: “Ci siamo trovati ad affrontare un tipo di emergenze che non si vedevano dal 1991. I nostri giovani paramedici non erano nemmeno nati e, per salvare vite, hanno dovuto usare la loro fantasia, oltre alla teoria. La loro professionalità è stata la chiave per intervenire.
Un soccorritore ha raccontato: “Quando sono arrivato sulla scena, era il caos totale: panico, urla, pianti ovunque. Con 60 o 70 edifici danneggiati, devi agire rapidamente. Non puoi portare centinaia di persone in ospedale senza prima fare un triage sul posto. In condizioni estremamente difficili, abbiamo organizzato il triage direttamente in strada, con un enorme bisogno di ambulanze e personale qualificato. Per fortuna c’erano, perché ci prepariamo costantemente, con formazione e simulazioni. È stata una prova durissima, per volontari e professionisti. Ma ce l’abbiamo fatta. Siamo pronti anche per le sfide più difficili, perché i nostri team sono forti. Le nostre squadre sono parte della storia. E voi, donatori, lo siete con noi.”
In questo Rosh Hashanà, sostieni le squadre di Magen David Adom. Perché grazie a loro, ogni nuovo anno può davvero cominciare con la Vita.
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